Chi ha detto che assicurare i cereali non conviene?

Chi ha detto che assicurare i cereali non conviene?

L’esperienza di Luca Grasselli: grazie ai contributi della Misura 17 del Psrn e allo Standard value le polizze sono diventate più “precise”

«Assicurarsi mette in protezione il reddito: non farlo significa rischiare grosso. Bisogna considerare le polizze agevolate come un investimento». Non ha dubbi sull’importanza di investire nella gestione del rischio Luca Grasselli, 47 anni, imprenditore agricolo umbro, che assieme al fratello Simone gestisce la società agricola Rio Grande, circa 300 ettari tra terreni in proprietà in località Colombella nel Comune di Perugia, coltivati principalmente a seminativi. Svolgono anche attività di contoterzisti, oltre ad avere una struttura agrituristica, allevamento di razza chianina e suini, oliveto e vigneto, con una piccola cantina. Da cinque anni, grazie alle opportunità della Misura 17 del Psrn, Grasselli assicura i cereali che coltiva.

Il frumento e gli altri cereali di solito non hanno un grande valore aggiunto e sono tra le colture meno assicurate. Lei rappresenta un’eccezione.

«Guardi, in Umbria si coltiva molto tabacco. La coltura è redditizia e la polizza copre molto bene i possibili eventi avversi. Eppure in pochissimi si assicurano. È anche una questione di sensibilità, di comunicazione. Quindi, non è sempre vero che siano le cosiddette commodity quelle su cui gli agricoltori investono meno per la gestione del rischio. Inoltre, con i prezzi raggiunti dal grano e dal mais negli ultimi mesi a causa della crisi internazionale, non si può più dire che i seminativi siano colture a basso reddito».

Come è venuto a conoscenza delle opportunità messe in campo dalla Misura 17 del Psrn?

«Grazie al Condifesa dell’Umbria, di cui oggi sono presidente. Cerco di fare il possibile per sensibilizzare gli imprenditori agricoli a utilizzare gli strumenti di gestione del rischio. Quest’anno, ad esempio, come Condifesa abbiamo messo sotto copertura le colture di un’azienda di seminativi molto grande, da quasi 400 ettari, che non si era mai assicurata».

Lei in particolare cosa assicura sfruttando la Misura 17 del Psrn e con che tipo di polizza?

«Sottoscrivo una nove rischi invernale per grano tenero e grano duro. L’alternativa è fare una due-tre rischi primaverile soprattutto contro la grandine. Quest’anno poi c’è da tenere in considerazione il grande problema della siccità».

In questi anni ha mai ottenuto dei rimborsi per danni subiti alle colture assicurate?

«Sì, un paio di volte e se non mi fossi assicurato avrei perso tutto, subendo un grave danno economico».

Ci sono degli aspetti che si possono migliorare nel sistema delle coperture agevolate?

«Le polizze agevolate multirischio hanno delle criticità, inutile nasconderlo. Vuoi per le caratteristiche, come le rese massime assicurabili, vuoi per la franchigia alta, vuoi per l’intensità degli eventi atmosferici richiesta per far scattare gli indennizzi. Ma da quando è stato introdotto lo standard value le cose sono migliorate molto, perché si possono assicurare valori maggiori».

Via Terraevita

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